Il vetro dicroico, grazie al fatto che contiene micro strati di ossidi metallici con indici di rifrazione diversi, a seconda dell’angolo di incidenza della luce, riflette una specifica componente cromatica dello spettro di un fascio luminoso e lascia passare le altre.
Detto in parole povere: a seconda di come lo si guarda, cambia colore.
L’invenzione del vetro dicroico è spesso attribuita alla NASA, ma in realtà è molto più antica: il vetro dicroico risale infatti almeno al IV secolo, perché a tale datazione si fa risalire la Coppa di Licurgo, una coppa di vetro di epoca romana che assume un colore rosso quando viene illuminata da dietro; verde quando invece viene illuminata frontalmente.
In questo caso, l’effetto dicroico è ottenuto mediante nanoparticelle di oro e argento, in virtù di un processo verosimilmente non ben compreso né controllato dai produttori, e molto probabilmente frutto di una contaminazione accidentale.
I nostri vetri dicroici sono ottenuti mediante la interposizione di una pellicola fra due lastre di vetro extrachiaro: grazie a questa tecnica, chiamata stratificazione, il vetro cambia colore a seconda dell’angolo di visione pur mantenendo una certa trasparenza.
Come si può notare dai campioni riprodotti in foto, uguali in dimensioni, spessore e tipo di pellicola, il colore è molto diverso a seconda dell’angolo, e si nota comunque in trasparenza il cono al quale sono appoggiati due dei quattro campioni.
Interessante vero? Ma all’atto pratico, cosa si può fare col vetro dicroico?
Ecco una realizzazione ancora all’interno dei nostri laboratori: si tratta di una teca di vetro di forma quadrata, in cui i riflessi cangianti delle lastre di vetro dicroico sono valorizzati dal telaio bianco.
Nel video potete vedere bene come i colori del vetro cambino a seconda dell’angolo di visione, generando effetti molto gradevoli grazie alla combinazione di riflessi colorati e mantenimento della trasparenza.
Questo è solo un esempio delle molteplici applicazioni a cui il vetro dicroico si presta: oltre all’utilizzo in ambito retail e fashion retail, magari all’interno di un ambiente neutro, nel quale il disegno è affidato a una sapiente architettura luminosa, pensiamo a complementi d’arredo come vetrinette o consolle, quando si vuole stupire valorizzando un oggetto o un ambiente.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.